Alitalia e il suo atterraggio di fortuna, ora rottami e sopravvissuti

Alitalia è la nostra compagnia di bandiera. Finalmente è fallita. Era ora! Qualsiasi altro imprenditore, nelle stesse condizioni, a quest’ora sarebbe in galera da molto tempo. Peccato che la responsabilità della gestione della compagnia non possa essere regolarmente imputata. In TV si ricordano i tentativi del Premier Berlusconi per risolvere la crisi, ovviamente in forma critica. Va ricordato che il Premier Berlusconi ha cercato soluzioni a una cattiva gestione già esistente. Allora la scelta fu per Air France. Oggi potrebbe essere la compagnia tedesca. Non è questo il punto.

Alitalia va alla chiusura per fallimento. E’ una soluzione o no? Direi di si. Ricordo quanto accaduto alla compagnia di bandiera belga, la Sabena. Mi pare sia successo anche a quella svizzera. Oltre ai riferimenti storici, i conti dell’Alitalia non stanno in piedi. Ne consegue che la compagnia per com’è adesso va chiusa. Quindi aperto il fallimento.

Al posto dell’attuale società, vedo una soluzione creando 3 aziende:

  • una compagnia che serva solo l’Italia;
  • la società aerea che voli in Europa;
  • quindi un’impresa commerciale per i voli intercontinentali.

La realtà nazionale immagino possa restare a capitale italiano. Quella per le tratte europee la vorrei in partecipazione con altri. Qui i tedeschi potrebbero insegnarci a gestire in profitto una compagnia aerea. Infine l’impresa commerciale per i voli intercontinentali va costituita solo in partnership.

Da una tripartizione (spezzettamento) dell’attuale compagnia di bandiera, c’è la soluzione aziendale. Tre amministratori, un solo ufficio del personale. Quindi un solo reclutamento, un’unica amministrazione. Per quanto riguarda i debiti della passata gestione, mi pare che il signor Montezemolo abbia delle responsabilità. Non solo, perché non chiamare in causa anche il Signor Colannino? Credo che una chiamata alle responsabilità delle diverse gestioni sia un atto di civiltà. Certamente sarebbe inusuale ma gradito, in un paese dove esiste un’Equitalia impazzita.