Anna Frank e antisemitismo? forse in Italia si sono rincretiniti!

Anna Frank con l’antisemitismo, potrebbe anche essere una chiave di lettura. In tutta onestà, se avessi visto l’immagine della Signorina Frank in causa, non avrei saputo collegarla a delle squadre di calcio. Al contrario mi sarei chiesto se fosse pubblicità e se quei colori le stessero bene indosso. Certo, sono un ignorante, perchè avrei osservato solo la parte estetica del messaggio e non quella offensiva a me sconosciuta.

Nutro un profondo rispetto per l’intero popolo ebraico. Non solo. Mi dichiaro partigiano, da sempre, dello Stato d’Israele. La mia fedeltà all’unica democrazia del Medio Oriente è comprovata e incrollabile. Ci sono tesi di lauree discusse su cui mi sono battuto negli ultimi 40 anni a favore del popolo d’Israele. Ne consegue che posso essere accusato d’essere anti palestinese e contrario agli arabi, ma non certamente antisemita. Con queste credenziali culturali mi chiedo che cosa stia accadendo in Italia sul caso Anna Frank.

La sensazione è che l’Italia non sappia più che cosa dire. Nella sterilità d’idee che affligge questo Paese, ogni argomento futile diventa importante.

Analizziamo la fattispecie. Anna Frank è un valore per tutti noi. Una ragazzina travolta da eventi crudeli. Significa che il futuro è sempre meglio del presente (si spera). Colpire la prospettiva di futuro è veramente un suicidio. Ecco dov’è il nesso criminale nel far del male a dei ragazzini. Con questo concetto, che Anna sia ebrea o di altra cultura, conta poco, è il concetto. Un bimbo non lo si tocca perchè ci offre l’idea del miglioramento.

Chiarito il concetto del “bimbo che non si tocca per il suo futuro”, il caso concreto è così da cronaca, che è difficile capirne le conseguenze. Una reazione istituzionale di questo tipo, appare isterica e tale da consegnare alla marachella un senso sproporzionato. Ovviamente tutte le ragazzinate vanno punite con un sonoro ceffone, ma la cannonata contro la mosca è sospetta d’isteria. Siamo certi d’avere le Istituzioni corrette per una democrazia matura?