E-commerce, la rete, social, internet: una bufala?

L’e-commerce è il futuro della vendita nel mondo occidentale? Certamente questa metodica commerciale ha un futuro in sviluppo. Probabilmente il +20% nel 2017 è vero. Ne consegue che il non posizionarsi sul e-commerce costerà caro alle imprese tradizionali. Però ci sono degli importanti distinguo da fare. Purtroppo la vita non è facile!

Certamente l’e-commerce è da sviluppare. In particolare è necessario che il sito aziendale abbia sempre una chat per comunicare direttamente con la clientela. Poi c’è il problema irrisolto della sicurezza dei pagamenti. E’ saggio chiedere ai clienti di pagare con carte pre-pagate o dedicate, non con la carta di credito. 

Bastano queste poche specifiche per smorzare un entusiasmo eccessivo. In effetti il social ha deluso. Tutti lo usano, ma di sostanziale non c’è nulla.

La stessa informazione è “drogata”. Zygmunt Bauman definì internet la sintesi di un pensiero mai sviluppato. Ebbe ragione.

Nonostante queste eccezionali pecche, il sistema funziona come trasmissione di info scadenti e pericolose. 

In una pericolosa navigazione a vista, le aziende vogliono potersi presentare al web per allargare la base di vendita. Questo è lecito e possibile ma con degli accorgimenti.

1 – il sito web di presentazione del prodotto non si deve limitare al bene/servizio. Al contrario è necessario che presenti l’affidabilità di un’impresa e di una storia. In pratica è saggio che offra una presenza sul mercato, anzichè appena un esperimento di vendita;

2 – che ci sia la chat per comunicazioni dirette con l’utenza;

3- che la chat guidi il cliente verso il pagamento nelle forme più sicure;

4- che la chat consenta anche l’eventuale uso del telefono.

E’ importante che di virtuale ci sia l’idea, non il servizio che dev’essere reale!