Connessione tra bassa produttività e la bassa età dei manager. E’ un fatto che l’Italia sia praticamente all’ultimo posto per produttività nell’area Ue. Indubbiamente ci sono delle motivazioni. Una, tra quelle mai considerata (volutamente evitata) è nella bassa età dei nuovi manager. Com’è possibile affidare una responsabilità a un ragazzino?

La connessione tra bassa produttività e altrettanto ridotta età dei nuovi manager è diretta. Nella nostra società abbiamo abrogato il valore dell’esperienza. Non so perché si sia giunti a uno stadio di stupidità così elevato. Forse è uno degli effetti nell’abuso del web. L’illusione che tutto ruoti intorno a internet, potrebbe aver portato alla cancellazione della maturità ed esperienza. Potrebbe essere una chiave di lettura.

L’Italia non è molto diversa dall’Occidente. Si potrebbe obiettare che negli altri paesi ci sono manager altrettanto giovani come quelli italiani. E’ vero. Però questi giovani nelle altre società occidentali, emergono da società meglio strutturate della nostra. La Francia insegna ad essere francesi, l’Italia no. E’ solo un esempio replicabile in Gran Bretagna e Germania. Come si può pensare di fare un’Europa unita con queste differenze abissali? Non basta la moneta unica quando null’altro è unico oltre alle rispettive storie.

Chiarito come i nostri ragazzi siano figli di un percorso formativo diverso, rispetto gli occidentali, ecco la conferma. Appunto la connessione tra bassa produttività industriale ed economica, con la giovane età di chi “dirige”.

Come si reagisce? E’ semplice. Chiariamo una volta per tutta chi sia il manager ovvero il dirigente. Quali caratteristiche deve avere un dirigente per essere tale? In particolare l’esperienza è un aspetto rivelante in chi comanda? 

Manca nel nostro paese un chiarimento di questo livello, che avrebbe dovuto scatenare la Confindustria. Ovviamente, su questo livello, la Confindustria è vuota di significato. Infatti da qualche parte si dice che il “pesce puzza sempre dalla capa”.