Diagramma a croce diagonale o croce keynesiana. Lezione 9 di macro da parte del prof. Giovanni Carlini

Diagramma a croce diagonale oppure detta croce keynesiana. Non fu studiata da Keynes (che la ispirò) ma concettualizzata da un economista statunitense nel 1953. Alvin Hansen, 1887 – 1975, fu lo studioso americano che insegnò il valore di Keynes nel pensiero economico nord americano.

Nel grafico in ordinata è riportata la domanda aggregata che si indica con AD. In ascissa il livello della produzione, descritto usando la lettera Y. Attenzione alla confusione in quest’ultimo dettaglio. Keynes indica con Y il reddito mentre Halsen, in questo moldello, la produzione. Lo studente non è autorizzato a confondersi!

Come noto (vedi le ultime 2 lezioni di macro qui pubblicate) dall’orgine degli assi, sale di 45° la retta E (spesa programmata). Per Halsen sulla retta E si dispiegano tutte le posizioni possibili d’equilibrio che indica con AD = Y. Per equilibrio vuol dire che la domanda è uguale alla produzione.

Affinchè il quadro sia completo serve un’altra retta che spiega la domanda aggregata (AD). L’incontro delle due rette ci da l’equilibrio. Domanda = offerta; E = AD.

Quando la domanda è maggiore rispetto alla produzione, le scorte si esauriscono. Ciò avviene in tutti i punti a sx rispetto quello di equilibrio. La maggiore produzione alza il reddito nazionale e la ricchezza. Tutto il contrario quando è l’offerta (produzione) ad essere maggiore rispetto alla domanda. Dall’incontro delle due curve nasce il diagramma a croce diagonale.

A livelli di retta della domanda aggregata più elevati, corrisponderanno punti di contatto con la retta E più alti. Ciò significa maggiore ricchezza nazionale.

Nella slide che segue il diagramma a croce diagonale viene sviluppato in ogni sua parte. Per i già ragionieri si chiede di ripassare quanto a loro spiegato sul punto di pareggio (BEP) rispolverando quelle formule e ragionamenti.

Come noto, la fotogroafia di copertina a questa serie di lezioni, ha un senso nel valorizzare i dettagli anzichè il quadro complessivo.