Il caso Cina che torna alla ribalta per la polemica verso lo stilista italiano Dolce & Gabbana. Questo paese asiatico E’ UNA DITTATURA COMUNISTA quindi, come tutte le dittature, “si offende”. Perché abitualmente ci dimentichiamo la profonda debolezza politica cinese?

Riprendendo in mano “i cocci” della polemica, lo stilista, in uno spot afferma frasi semplici. “E’ troppo grande per te”. Il riferimento è a un cannolo siciliano, che non è possibile gustare con le bacchette di legno.

Come noto i cinesi non sanno usare le posate o forse hanno imparato. Di fatto il popolo della Cina mangia con le bacchette di legno. Buon per loro o fatti interni alle questioni locali. A noi interessa poco.

Nella satira pubblicitaria si sottolinea il limite oggettivo delle bacchette di legno. Oltre un certo tipo di cibo non sono più adeguate. Restano le mani o le posate. Ecco da dove nasce il senso di superiorità occidentale verso le sole bacchette.

Come in tutte le dittature, la satira è debellata. Questo è una caratteristica di ogni regime d’intermezzo nella storia. In effetti la dittatura è sempre una fase di transizione! La satira è il sale della democrazia, ma brucia nelle dittature come su una ferita aperta.

La Cina comunista non fa eccezione alla regola delle dittature con i paraocchi.

Questo studio non viene pubblicato per ricordare l’ovvio: che la Cina sia limitata politicamente. L’obiettivo è un altro. Il caso Cina prende forma nel momento in cui ci chiediamo per quanto tempo sarà ancora dittatura. Cosa accadrà quando si nazionalizzerà e diventerà libero il popolo cinese?

Il territorio cinese, all’atto della liberazione dalla dittatura comunista, resterà integro? Le aziende che attualmente operano in territorio comunista saranno nazionalizzate, bruciate o lasciate libere? Come mai nessuno prende in considerazione il caso Cina come rischio?

Già nel 2009 fu penoso osservare la fila d’imprenditori assumersi il “mea culpa” in pubblico per non aver saputo capire per tempo. Evidentemente la lezione non è stata ancora imparata. Resta aperto il caso Cina.