Internazionalizzazione e mercati esteri – un colpo di scena! Brexit e Trump sempre disprezzati “dal modo” possono piegarlo in due. Non è una minaccia, ma una considerazione semplice che nessuno considera.

Internazionalizzazione e mercati esteri rischia d’essere uno dei temi più drammatici per l’Europa nei prossimi mesi. Nessuno si è reso conto di una tendenza che unisce le 2 esperienze Brexit e Trump in una nuova geografia. La prospettiva è quella di considerare la Gran Bretagna il port of entry delle merci europee negli Usa pagando dazio a Londra. Mi spiego.

Attualmente tutti i paesi dell’Europa esportando direttamente negli Usa. La nuova geografia prevede invece che gli europei portino in Gran Bretagna le merci destinate al mercato statunitense. All’ingresso in territorio inglese le esportazioni europee saranno soggette a dazio e quindi potranno proseguire per gli Stati Uniti. In questo modo la dogana americana diventa una sola per tutti gli europei: inglese! Concettualmente il sistema verrebbe semplificato ma l’Inghilterra sdoganata dal ricatto del “divorzio all’europea” che ha più un sapore di vendetta ideologica che altro.

Con un colpo di scena di questo tipo, il tema Internazionalizzazione e mercati esteri, diventa il dossier principale nel mondo Occidentale. In effetti possono aprirsi nuovi orizzonti non necessariamente favorevoli all’Europa della Ue, Merkel, Macron & company. Chissà perchè tutti criticano aspramente e con malizia il nuovo che avanza che si forma intorno al concetto Brexit-Trump. Indubbiamente il mondo è dei conservatori che si illudono d’essere “progressisti”. Questo è un grosso problema nell’Occidente globalizzato di oggi. Ad esempio, una grande finzione è quella della Ue. Dov’è il progresso nell’essere europeisti quando la Ue si limita alla sola moneta comune?

In era globalizzata spesso i termini sono rovesciati ed è difficilissimo capire l’essenza del tema perchè normalmente tutto è camuffato. L’immigrazione è confusa con l’accoglienza, la democrazia con l’assenza di confronto etc.