La democrazia. Che te ne fai quando sei disoccupato?

La democrazia che te ne fai se ci si trova in condizioni di disagio prolungato? E’ il nuovo interrogativo che impegna tutta l’Europa. Quel 17% della Signora Le Pen come il 13% scarso in Germania e il prossimo 30% italiano. Oggettivamente la democrazia è un lusso per gente soddisfatta. Quando al contrario ci sono 3,5 milioni di disoccupati e 5 d’immigrati cambiano le regole della politica. Da qui la spiegazione semplice e diretta di quanto sta accadendo in Occidente. Per Occidente s’intendono gli Stati Uniti, l’Europa, l’Australia e la Nuova Zelanda.

La globalizzazione, anzi per la precisione “la democrazia” nella globalizzazione si è rivelata tutt’altro. Non si può ragionare sui problemi dell’immigrazione che si viene indicati come “razzisti”. Ebbene se questo è il prezzo da pagare per ragionare, ben venga essere razzisti! Protesti perché sei disoccupato e vieni indicato come “populista”. Anche qui vogliamo essere populisti e di destra? va bene, passi anche questo.

Il vero problema non sono le etichette, ma la NON voglia d’affrontare i problemi. C’è una cappa di apatia sul mondo globalizzato. A volte mi capita di sfogliare la stampa italiana e in particolare il Sole 24 Ore. Caspita quanto sono autoreferenziale gli articoli. Non puoi scrivere nulla che non sia di lodi e incenso per gente che non merita.

Il sistema di comunicazione nella globalizzazione è l’adulazione. A questo punto ti chiedi: la democrazia che te ne fai!

La riflessione qui pubblicata non è affatto provocatoria. Del resto il sistema fiscale in atto in Italia è da dittatura. La stessa normativa appena applicata, detta “antimafia” con la criminalizzazione nazionale è dittatura pura. A questo punto meglio votare per un vero partito dittatoriale e di destra, che punti alla piena occupazione, che proseguire a giocare in finta democrazia. Quella del Mattarella, Renzi e annessa Ue è una finzione.