Le rotte dell’internazionalizzazione. Gli Stati Uniti quale meta sicura. Il Sole 24 Ore ha pubblicato il 14 luglio 2017 un bell’articolo. “Export e investimenti, nasce la regia unica. Ottimo lavoro! serve però una precisazione.

Le rotte dell’internazionalizzazione sono quelle che consentono a un’impresa di restare sul mercato. Detto più chiaramente chi esporta ha un futuro, chi si limita al mercato nazionale rischia di chudere. Mi rendo perfettamente conto d’affermare qualcosa d’antipatico, ma è la realtà che va detta per essere capita.

Per capire cosa si voglia dire con le rotte dell’internazionalizzazione, servono delle premesse. La prima è che l’imprenditore DEVE presidiare la sua immagine all’estero. Questo non vuol dire fare turismo ma esserci. L’imprenditore che desidera esportare deve essere fisicamente a cena con i suoi clienti con una certa regolarità.

Nel caso non sia concesso il “dono dell’ubiquità”, è saggio che il capo aziendale si rivolga a dei suoi rappresentanti, assunti o consulenti che siano, non ha importanza.

Questo nell’articolo non è scritto, peccato! Il Sole 24 ore vuol restare un quotidiano di regime dove si critica poco per stimolare il lettore.

Negli anni, servendo diverse aziende ho notato un’importante ritrosia culturale del capo d’azienda a spostarsi. Non che non viaggi! Ma lo fa per lavoro o come turismo. La nostra classe imprenditoriale non ha ancora capito che il suo posto non è in produzione o dietro la scrivania. Non serono impiegati nel ruolo di proprietari. Al contario abbiamo bisogno di una generazione (vecchia o giovane che sia, non ha importanza) che viaggi per vivere e stabilirsi dove il mercato richede.

Altro aspetto che emerge dall’articolo del Sole 24 ore qui citato. C’è una netta preferenza per i mercati asiatici. Le rotte dell’internazionalizzazione proposte dalla Confidustia trascruano (tradizionalmente) un aspetto: quello socio-politico. L’instabilità sociale e quindi politica è sempre stata trascurata dal Sole 24 Ore. E’ come se fosse solo l’economia a governare il mondo. Questo non è vero.

Ci sono 9 culture e 6 razze diverse con cui fare i conti benchè trascurati, ma sofferti da tutti. Gli Stati Uniti, al contrario offrono un panorama di mercato privo di rischi geo-politici o sociali. L’UNICA VERA CONDIZIONE PER OPERARE SUL MERCATO NORD AMERICANO E’ ESSERCI APRENDO UNA SEDE.