Le teorie di David Ricardo. Studio 13 della serie di riassunti estratti dal testo di Economia politica scritto dal prof Stefano Zamagni.

Le teorie di David Ricardo sono essenzialmente due:

  • la teoria dei PROFITTI nel modello del grano (vedi immagine qui riprosta con aggiunta del nome della teoria)
  • teoria ricardiana DEL VALORE.

Come si nota, l’analisi di Ricardo è fermamente puntata sull’origine della produzione di ricchezza. Stiamo parlando della base del processo economico.

La teoria dei PROFITTI è stata esaminata nella puntata 12 di questa serie. In caso di punti oscuri, lo studente è pregato di scrivere ed avrà soddisfazione. Ora è il turno della teoria del VALORE.

Il problema per le teorie di David Ricardo è trovare un valore certo di riferimento alla merce. Come valutare il prodotto? Serve una base comune di rifererimento che dovrebbe essere la moneta, ma su questo aspetto non erano allora certi! Noi oggi abbiamo la moneta e delle merci di riferimento come petrolio e oro; ai tempi di Ricardo queste certezze odierne si stavano formando.

Adam Smith risolse il problema, nella sua teoria del valore, considerando il lavoro incorporato dentro le merci. Mi spiego. Nel caso un manufatto richieda 2 giorni di lavoro rispetto ad un altro che in un giorno si realizza, il valore del primo sarà il doppio del secondo. E’ semplice! Peccato che questo criterio non sia sufficiente. Non è adeguato perchè non prende in considerario I BENI STRUMENTALI, QUELLI CHE SERVONO PER PRODURRE GLI OGGETTI.

Smith si rese conto di questo limite e considerò la sua teoria valore come teorica e un punto di partenza.

La palla passa a Ricardo che deve risolvere anche un altro problema: IL PREZZO DIPENDE DAL SAGGIO DI PROFITTO. Quali e come si determinano i saggi di profitto o di rendimento per singola attività economica? Per aggirare l’ostacolo che rappresenta il rapporto prezzo/saggio di profitto, Ricardo cercò una merce di riferimento oggettivamente valorizzata. Su questo aspetto si è già detto in apertura al presente saggio.

C’è ancora un altro problema. Malthus (il nemico concettuale di Ricardo) individuò un’altra falla nel pensiero di Ricardo. Il difetto di considerare l’output pari all’input, il che annulla il concetto stesso di evoluzione e accumulo di ricchezza. Nella staticità di Ricardo il mondo resta immutato producendo quanto consuma, nonostante il dubbio ci sia stato nel suo pensiero.

Infatti le teorie di David Ricardo ruotano intorno a un concetto accennato ma non risolto: la produzione dei beni strumentali.

La visione statica del capitalismo, che già fu di Smith e quidi di Ricardo, verrà stravolta dai successivi pensatori, Mill e Marx. Dall’armonia al conflitto, anche se va riconosciuto come Ricardo, opponendosi a Malthus, sposò una visione conflittuale del capitalismo anzichè armonica.