Macro, ovvero macroeconomia, una materia meno complessa di microeconomia, ma pur sempre da studiare almeno 300 ore. Mentre micro richiede 500 ore di studio, in effetti su macro si vive di rendita dopo aver superato con successo il primo esame di economia. 

Stabiliti gli ordini di grandezza dell’impegno nello studio per queste due materie, mi capita come studente il solito “furbo”. Un ragazzo che, superato micro, VUOLE prepararsi all’esame di macro esercitandosi solo sugli esercizi. Con un personaggio del genere l’approccio non può che essere non positivo da parte mia.

Al di là dell’immaturità del ragazzo, che ovviamente punta al solo e mero superamento dell’esame senza comprenderne il senso, c’è di più. I veri immaturi, in questo caso, sono diversi docenti d’economia. Si tratta di “gente” che ha ridotto l’esame a 4-5 esercizi di matematica. Questo è assurdo.

E’ sull’immaturità del corpo docente che questo scritto è pensato e pubblicato. A parte gli ultimi 3 premi Nobel all’economia dati a 3 psicologi, schiacciare l’economia sulla matematica è uno sbaglio. Lo è nella misura in cui i fatti di economia sono eventi delle persone. 

Al supermercato per comprare la carne o il pesce, nessuno di noi fa la derivata della curva d’indifferenza per trovare il saggio marginale di sostituzione. L’acquisto è sia spontaneo sia calcolato in base al prezzo. L’attuale studio dell’economia è invece sterile e appiattito su eleganti schemi d’analisi matematica. 

Detto in altri termini la diseducazione allo studio della materia nasce dagli stessi insegnanti. 

L’assenza di domande aperte in sede d’esame in micro come macro, induce lo studente a “studiare” solo l’applicazione tralasciando il concetto. In pratica, per fare un esempio, è come esercitarsi al 2 + 2. Nel caso si dovesse chiedere cosa sia la radice quadrata di 16, lo studente non saprebbe rispondere. Ecco dove e come un “governo del 2,04 – 2,4% di deficit” trova voti!

Abbiamo bisogno di docenti più preparanti in economia anziché in matematica! Forse è bene aprire alla sociologia dei consumi e alla psicologia del consumatore.