Meglio produrre o commerciare? Un’impresa si pone la domanda e mi chiede un parere per meglio leggere le tendenze future del mercato

Meglio produrre o commerciare per restare sul mercato i prossimi 5-10anni? E’ la domanda che un’azienda di successo si pone cercando di leggere le tendenze future del mercato. Ne è nato un ragionamento in comune tra l’impresa e il consulente esterno, chiamato appositamente per affrontare il tema. La scelta è stata mirata: rivolgersi a persone che benché preparate, siano completamente sganciate dal settore merceologico e da conoscenza interne all’attività aziendale. Il disagio iniziale del tipo “ma Lei non conosce il nostro mercato” è stato superato in poco tempo, grazie a un breafing di 2 ore iniziale a cui tutti hanno partecipato.

I vertici dell’azienda hanno partecipato al breafing iniziale non limitandosi al solo spiegare ma giustificando e dando senso alle scelte eseguite. Nel dibattito, anche acceso confrontando opzioni diverse, perseguite e accantonate ma non dimenticate, il consulente esterno ha annotato e compreso “le parti” del ragionamento in essere. Raccogliendo i dati è emerso un indirizzo che l’azienda seguirà o no, libera di scegliere.

Le conclusioni del consulente sono in linea con gli sforzi della Ue: industrializzare! Significa che la massa della finanza pubblica di agevolazione alle imprese è tutta concentrata (al 100%) sull’industria e l’innovazione. Non c’è nulla per il commercio. In una situazione di questo tipo perchè insistere sul commercio?

Meglio produrre o commerciale? Non ci sono dubbi: produrre!

La produzione dev’essere ovviamente innovativa e portare a un brevetto da cui deriva l’internazionalizzazione. A chi ha sempre commerciato, come il caso in studio qui presentato, la via consigliata è quella già sperimentata da Esselunga e altri grandi marchi della GDO. Significa affiancare ai prodotti tradizionalmente venduti, altri di produzione propria, fino alla totale/parziale sostituzione dei beni trattatati. Non resta che augurarci buon lavoro. Il prof.