Neri d’America e immigrati in Italia. Il fallimento della politica dei sussidi prolungata nel tempo.

Oggi la CNN (democratica e di sinistra) rende noto un sondaggio politico. Questa ricerca riguarda la popolazione americana di colore. La tendenza politica è netta: solo l’1% sarebbe a favore della destra politica. Ovviamente un dato di questo tipo rende “felici” quelli di sinistra.

Questi i fatti. Logicamente in una società virtualizzata dove si vive di notizie, l’analisi non prosegue oltre. In realtà c’è un approfondimento necessario da svolgere. La notizia sulle scelte dell’elettorato di colore d’America è un vero boomerang contro il partito democratico.

L’ANALISI DEL DATO TENDEZIALE POLITICO NON SVILUPPATA DA NESSUNO

Chi ha un minimo d’esperienza d’America, conosce la realtà. I neri d’America sono isolati dal contesto sociale. Mortalità elevata. Scolarizzazione ridotta. Disoccupazione alle stelle. Crimininalizzazione ad alti livelli. Frattura sociale non dichiarata. Gravidanze minorili e fuori dalla coppia frequenti.

L’insieme di questi fatti produce una popolazione che vive di sussidi.

E’ chiaro che quanto affermato è una generalizzazione. Molta popolazione di colore è invece perfettamente integrata. E’ difficile dire quanti. Sicuramente il servizio sociale ha i dati dell’integrazione.

Resta un fatto. Passeggiando per le strade d’America va temuto il nero e l’ispanico. Sicuramente anche il bianco, ma normalmente i primi 2 gruppi razziali. Tale realtà è sofferta, non dichiarata. Qui che nasce il problema. Fuori dagli alberghi è il nero che cerca la rapina. Non solo. Chi investe con l’auto è solitamente di colore. Va chiarito come nero e di colore sono sinonimi: nulla d’offensivo.

La popolazione di colore americana “galleggia” in un difficile equilibrio. Integrati e chi vive ai margini della società.

E’ dai tardi anni Sessanta, con il progetto “Great Society” del presidente Lyndon B. Johnson, che si cerca una soluzione alla convivenza razzile. Molto è stato fatto. Tantissimo resta da fare. Gli integrati d’America sono i figli della Great Society. Gli emarginati restano un problema sociale. In mezzo alle 2 parti tra integrati e isolati c’è il sussido. La politica d’integrazione americana resta limitata ai sussidi. Il sussidio come mezzo d’avanzamento sociale negli anni Sessanta fu buona cosa. Oggi, 60 anni dopo, proseguire con il sussidio è sbagliato.

Spiegato meglio, 60 anni di sussidi non creano integrazione sociale.

I democratici sono per la politica dei sussidi.

I repubblicani non accettano di proseguire con i sussidi.

Sanders (democratico) e il suo successo non confermato, si è basato su sussidi all’intera popolazione. Ciò spiega la sensibilità a questa politica anche per i bianchi (forse invidia).

Che i neri d’America, oggi solo al 1% siano repubblicani, conferma lo scacco sociale. Ovvero quanto si sia ancora dipendendi dal sussidio; in pratica quanto non integrati nella società americana. Ecco che il dato politico diventa un boomerang per i democratici.

Forse il tempo è maturo per una diversa gestione della frattura sociale tra bianchi e neri d’America.

Nota bene: la vicenda dei neri d’America, richiama quella degli immigrati in Italia. Serve studiare la frattura sociale americana per capire gli scenari futuri italiani.

Quest’incapacità nell’uso del sussidio come integrazione sociale, diventa ora un problema italiano.