Niall Ferguson e il genocidio. IV° parte del riassunto sul capitolo 13. Il testo è Soldi e potere nel mondo moderno, 1700-2000.

Il genocidio rappresenta la parte finale del capitolo 13 del testo Soldi e potere. Anche su questo capitolo siamo giunti a 4 riassunti! Mi spiace, ma gli argomenti sono complessi. Preferisco accorciare i testi a non più di 300 parole.

Prima d’affrontare il genocidio come tema è rimasto indietro un passaggio.

Si torna sull’importanza della compattezza del gruppo etnico ai fini della stabilità della democrazia. Dai tempi di John Stuart Mill si ritene lo stato nazione omogeneo la base della democrazia. Per omogeneo il riferimento è al gruppo razziale dominante. Questa determinazione ha avuto però delle eccezioni. Il ricordo va al sostegno inglese alle minoranza italiana e greca, nel tempo del Risorgimento. L’eccezione fu più motivata da aspetti romantici che da un vero ragionamento. Solo con la conferenza di Parigi del 1919 si consacrò la minoranza etnica come entità da tutelare.

Precisazione. La conferenza di pace di Parigi del 1919 non è il trattato di Versailles. Dalla conferenza sono emersi molti trattati. Il trattato di Sèvres riguarda, ad esempio la regione turca. Il trattato di Trianon l’area rumena e così via.

malessere sociale

L’ombra del genocidio si è sempre spinta sulla storia. Va però rilevata un’impennata di violenza sulle minoranze nel XX° secolo. Il ricordo va agli armeni. Chi però ha subito i colpi più gravi è la comunità ebraica. Si è trattato di un vero depredare un gruppo etnico perché ben collocato nel sistema finanziario. Un esproprio a tutti gli effetti. Anzi le diverse riforme agrarie europee, furono un espediente per rubare le proprietà terriere agli ebrei. In Gran Bretagna le minoranze sono state tollerate. In Europa centrale e orientale è invece prevalsa la ruberia a danno delle minoranza etniche.

Chiuso questo passaggio il capitolo si dedica all’ONU e alla Società delle Nazioni. Rivaluta la seconda e affossa la prima. Per la Società delle Nazioni si rammentano i diversi successi. Dove fallì fu sul grande conflitto. Al contrario dell’ONU si ricordano molti fallimenti. 1993 Mogadscio. 1994 Ruanda. 1995 a Sebrenica.

Onu e Società delle nazioni riportano al nazionalismo, quindi alla formazione degli stati. Si osserva come negli anni 80/90 del XX° secolo, ci sia stato il più alto incremento di conflitti. Esiste poi la scala SINGER-SMALL. Si tratta d’almeno 1000 morti/anno per definirsi lo scontro un conflitto. Solitamente le guerre qui indicate sono state del genere “civili”. Il tutto finalizzato alla fondazione di nuovi stati. Certamente tante Nazioni (specie se in guerra) alimentano le spese militari.

C’è da notare come ci sia una diretta connessione tra liberalizzazione dei mercati e dimensione degli stati. Più le nazioni sono piccole e maggiore e la loro richiesta di libero mercato.

Concludendo. Ferguson ci offre degli spunti di riflessione interessanti.