Psicopatologia dell’apprendimento. Riflessioni su un caso in studio. Un simpaticissimo studente offre motivo per delle riflessioni molto importanti qui diffuse alla comunità scientifica.

Psicopatologia dell’apprendimento rappresenta una serie di appunti e riflessioni maturate nel corso dell’insegnamento a studenti problematici. La pretesa non è quella d’offrire chissà quali novità e spunti innovativi alla ricerca pura. Qui ci sono delle riflessioni aperte a tutti per capire cosa non si deve fare o dove si sbaglia. Dall’osservazione dell’errore altri, possiamo maturare noi stessi e aiutare chi è in difficoltà. Emerge in questo modo lo spirito di servizio degli appunti.

Ho osservato su uno studente, genere maschile, di giovane età, un comportamento interessante. Per quanto nelle 2 ore di lezione fossero spiegati all’allievo dei procedimenti contabili semplici, lo studente pur avendo capito, ogni volta (25 in tutto) ha replicato il ragionamento dall’inizio. Mi spiego meglio. Descritto al ragazzo il procedimento contabile che ha compreso, l’allievo è stato incapace di fare suo il concetto. Da tale disagio ne è derivato il dover rincominciare da capo ogni volta replicando “n” volte il ragionamento. Non si è trattato di un far mente locale al concetto per focalizzarlo. Al contrario, lo studente ha realmente iniziato da capo 25 volte, in 2 ore, lo stesso procedimento mentale come se fosse stato completamente nuovo ed enunciato per la prima volta.

Cosa pensare di questa incapacità nel fissare in mente un ragionamento semplice e ripetitivo  Certo la psicopatologia dell’apprendimento assume qui la sua forma più inquietante. Si tratta, in questo caso, dell’incapacità di fissare i concetti, il che potrebbe essere, in età senile, il non ricordare. E’ come se la mente dovesse accendersi sempre da capo, del tipo i tentativi di accensione del motore dell’autovettura con la batteria scarica.

La psicopatologia dell’apprendimento cosa ci consiglia? Probabilmente tanta pazienza. Certo è importante osservare nel comportamento altrui cosa non fare noi stessi. Il messaggio è non fissarsi in forma ossessiva e ripetitiva su singoli dettagli o ragionamento, ma proseguire in tutto lo sviluppo del pensiero come se fosse una musica che passa oltre la sola nota.