Psicopatologia di Sigmund Freud. Ripreso il testo, letto la prima volta anni fa, giunge alla sua conclusione. Quali sono le idee portanti del libro? Certamente l’affermazione di un’anima interna alla personalità razionale che vuole emergere. E’ l’affermazione dell’inconscio. I lapsus, verbali come scritti, e altre espressioni, rappresentano quell’alfabeto con cui l’inconscio comunica con noi.

Psicopatologia di Sigmund Freud è un testo strutturato su racconti molto brevi. Si tratta di fatti studiati sia dal noto psicanalista di Vienna, sia da altri medici europei, tratti dal vissuto dei pazienti. Il filo conduttore è costante. All’interno della nostra personalità civilizzata, quella che rispetta le regole, esiste l’inconscio. Questa “realtà” non segue la civiltà, ma l’istinto. Potremmo dire che indica l’ultimo collegamento che abbiamo con il mondo animale. Non solo, l’inconscio esprime anche quell’individualità e unicità della persona, senza la quale saremmo tutti uguali e monotoni. Ecco che emerge l’indispensabilità di un inconscio “selvatico”. La bellezza della donna e dell’uomo è racchiusa nel suo “Io selvatico”. 

L’amore si riconosce nell’aprire e condividere l’io selvatico. Scritto meglio, ci si innamora di chi sa leggere in noi l’inconscio.

L’emersione dell’inconscio, con intensità diverse, distingue tra la patologia dall’essere “sani”. Il codice espressivo dell’io selvatico-inconscio, sono per Freud i lapsus, le azioni sintomatiche, atti mancati etc.

Nel testo Psicopatologia di Sigmund Freud, si trovano anche delle altre interessanti riflessioni. Ad esempio lo studio sul PARANOICO. E’ tale colui che, molto sensibile, esterna sugli altri delle problematiche sue, vissute intimamente. E’ certamente paranoico quel paziente di Freud che salendo sul treno, vede tutti gli altri passeggeri alzare un dito per indicarlo. In una terra di mezzo, si avvicina al paranoico anche quella persona che trova nel fato e nei fatti che accadono, dei segnali del destino. L’immaginazione del futuro attraverso dei segnali porta la SUPERSTIZIONE al livello di paranoia. Certo, prosegue Freud, l’intensità del disturbo fa la differenza, pur in costanza di radice. Il superstizioso non è un paranoico, ma la strada è quella. Il messaggio diretto a chi vive d’oroscopo è aperta.

Ho riletto per la seconda volta il testo Psicopatologia di Sigmund Freud a distanza di 7 anni. Questo perché non è un libro che si studia e basta. Sigmund Freud va pensato per essere capito, serve una stratificazione di pensiero per apprezzarlo. Buona lettura.