Ricavo marginale e costo marginale sono dimensioni diverse di un unico evento.

Ricavo marginale e costo marginale appaiono simili nel nome, ma non è così. Già dal loro sviluppo grafico si notano importanti differenze. Di cosa stiamo parlando? L’argomento s’inquadra negli appunti per gli studenti in ambito di microeconomia. Il ricavo marginale e costo marginale rappresentano un SECONDO sistema di calcolo della redditività d’impresa. La domanda è: fino a quando è saggio proseguire nell’aumentare la produzione?

La domanda ha senso considerando che più si produce e più il prezzo di vendita cala. Si tratta di un aspetto poco considerato, ma risponde a verità. Quando il mercato è invaso di merci i prezzi di vendita scendono!

Il PRIMO metodo di calcolo della redditività d’impresa è quello classico, riconducibile al costo medio e totale. Significa considerare i costi sostenuti confrontati con il ricavo. Qui però ci si espone a un rischio. Non tutti si rendono conto che MASSIMIZZARE I PROFITTI non è uguale a MASSIMIZZARE IL RICAVO. La differenza non è affatto di poco conto. Massimizzare il ricavo significa puntare a vendere comunque pur d’incassare. Il punto è che posso anche incassare, ma se i costi totali fossero più alti entro in perdita. In tali condizioni salta l’azienda.

Il secondo metodo di calcolo del processo di massimizzazione nella produzione, è per ricavo marginale e costo marginale. La marginalità emerge dal costo che si sostiene per 1 unità in più. E’ quel “di più” e le sue conseguenze di costo/ricavo, che rende il secondo metodo più interessante rispetto al primo.

Graficamente però ci sono delle novità. Mentre il ricavo marginale inesorabilmente scende all’aumentare delle vendite, diversa è la curva del costo marginale. Quest’ultimo si presenta come una “U” stretta, intercettando la curva di costi medi nel suo punto di minimo. Si rammenta che i costi medi sono graficamente indicati come una “U” bella larga e ampia (come una vallata di montagna).

Non è finita, c’è un’altra novità. L’andamento pendente e negativo del ricavo marginale non è scontato, dipende dal settore industriale d’applicazione. La stessa novità vale anche per il costo marginale che anzichè essere a “U” potrebbe confermarsi a “L”. Infatti nello studio del caso “Uber-mercato di libera concorrenza”, qui allegato, il costo marginale si presenta a “L” anzichè come solitamente atteso a “U”. Seguono chiarimenti più intensi.