Ammettiamo che un’azienda riceva questa lettera

Gentile Imprenditore xz, in anticipo al piacere che mi offre nello stringerLe la mano, desidero condividere alcuni concetti che forse avremo modo d’affrontare. 

LA GRATITUDINE

Come italiano è importante che Le dica grazie per quello che ha fatto verso il mio e il nostro Paese sviluppando l’azienda che dirige forte di centinaia tra dipendenti e operai. In questo modo ha saputo distribuire benessere e ricchezza. Non solo, in quest’azione, ricevendo in cambio lavoro, è stato permesso di vivere in quella sicurezza economica che si chiama stabilità, grazie alla quale ci si sposa, si concepiscono figli, li si educa e si vive. Scrivere queste parole non significa “fare una sviolinata all’interlocutore”. 
Ho imparato una simile sensibilità nella prateria dell’ovest statunitense, dove in ogni paese c’è una statua a ricordare quel pioniere che fu commerciante, industriale, costruttore tale per cui, intorno a lui è nata la città e il benessere che ne è conseguito. Si tratta di statue piccole, spesso neppure collocate nel downtown, ma meta di pellegrinaggio delle scolaresche e coppiette che in forme diverse costituiscono la memoria viva dell’abitato. Peccato che in Italia non sia stata sviluppata un’adeguata memoria per ricordare i nostri capitani d’industria.

IL CONCETTO

Dopo i ringraziamenti, che solo superficialmente possono apparire formali, ma che a pensarci bene giustificano un corso di marketing interno alle maestranze e quadri, per contrarre i costi di gestione aziendali (nel suo caso, di grande impresa non più del 2%. In altre realtà tra il 5-8%) il motivo per cui ho chiesto di poterLa incontrare risiede nel bisogno di raccontare ai dipendenti e alla nazione il significato dell’industria manifatturiera italiana e in particolare della sua realtà. Vuol dire che studiando il sito aziendale quando si scrive che vengono prodotti articoli al boro come allo zolfo, per cementazione o in tempra superficiale cosa vuol dire? Il 99,9% delle persone non sa di cosa si stia parlando, compreso me. Nonostante ciò, tutti scegliamo e compriamo qualcosa che contiene queste basi della civiltà (mi si consenta l’uso del termine equiparando sviluppo ai prodotti che realizza) Questo concetto, sostanzialmente banale, prevede:
– una revisione del sito aziendale che individui il bisogno a cui corrisponde il prodotto;
– che venga spiegato alle maestranze e operai, non tanto ai fini didattici, ma come partecipazione all’azienda introducendo una similitudine: impresa/casa-salvaguardia-protezione-sviluppo del luogo dove si vive e lavora, tale da spingere verso una contrazione delle spese di gestione dei diversi stabilimenti e strutture aziendali; 
– che il tutto sia scritto in un libro da pubblicare, non tanto per celebrare l’impresa che dirige, pur restando sullo sfondo, ma spiegando cosa e quanto di “suo qui prodotto” ci sia intorno a noi, quindi il riconoscimento e apprezzamento di una presenza che alla fine si chiamerà industri e in particolare stabilimento di xz o di zq e così via.
Esperienze di questo tipo sono state svolte nel passato e noti sono, in particolare gli studi di Richard Sennett sul clima aziendale.

CONCLUSIONE
Grazie d’esistere azienda xz.