Studente anziano o maturo nell’età. Problematiche d’apprendimento.

Lo studente anziano, inteso come tale un over 45 e anche di più, presenta nel processo d’apprendimento delle novità rispetto ai ragazzini. Oltre ad essere più lento e tardo nell’acquisire i dati (ma di questo non se ne fa una colpa) c’è una novità. Il maturo non “si fida” dei dati, anche se scritti sul testo e spiegati a lezione. Lo studente anziano ama porre in contraddizione, quasi sfidare la dottrina per misurarsi con gli ultimi 50mila anni di studi e scienza.

Attenzione, che non si legga come un difetto quest’essere “un San Tommaso”. Il segno della maturità consiste esattamente nel voler cercare, confrontare, capire e porre in contraddizione. Come in ogni aspetto della vita è però necessario, a un certo punto, porre un limite al bisogno di contraddittorio. E’ sano che lo studente maturo “si misuri” con l’apprendimento, ma deve anche sapere quando smettere. Perchè è sano fermarsi nella voglia di misurarsi? E’ semplice. Questo percepirsi come alterego alla materia costa un’enormità di tempo!

Lo studente anziano, oltre al contraddittorio, ha anche fretta nei risultati. Un bisogno di “portare a casa esami superati” molto più acceso e sentito rispetto i ragazzini. A questo punto s’impone un trade-off. Ok a ogni manifestazione del carattere, a patto che sia conciliabile con la tabella di marcia. Ecco dove spesso scivola l’alunno attempato.

Come conciliare opposte esigenze? Qui il ragionamento si complica e chiama in causa il METODO DI STUDIO. Gli adulti hanno solitamente meno tempo a disposizione per studiare rispetto i giovani, ma cercano più risultati. La quadratura del cerchio è sempre difficile!

Per evitare di sentirsi “non realizzati”, il docente che insegna a degli adulti deve conoscere queste dinamiche. La soluzione è assegnare dei compiti a casa (ricerche a tema) che lascino spaziare il bisogno di ricerca dell’adulto studente.