Terzo settore? ma per cortesia! Spesso mi trovo a discutere con gli studenti delle componenti del sistema economico. Ragionamenti che si sviluppano sia in macroeconomia come micro e ragioneria.

I testi di studio, ideologicamente orientati (accade spesso) esaltano il terzo settore. Si tratta di una balla, anzi una menzogna.

Il terzo settore che ricerca il pareggio tra i costi e l’utile, NON PRODUCE RICCHEZZA.

STIAMO PARLANDO DI UN SERVIZIO ALLA SOCIETA’ CHE HA CERTAMENTE VALORE, MA NON TALE DA MONOPOLIZZARE, come oggi, UN RUOLO COSI’ IMPORTANTE DELLA NAZIONE.

La produzione di ricchezza e benessere per il Paese emerge solo dalle imprese profit.

Il benessere e la solidarietà SGORGA dalle imprese no profit. Ora il punto. Quanta solidarietà si può permettere una società semi-povera con 3,5 milioni di disoccupati?

L’Italia, anche se nessuno ci crede, è passata da 43mila e 32mila euro di reddito pro-capite. Tradotto in termini semplici vuol dire essere più poveri rispetto a 10 anni fa.

La povertà si supera con il lavoro, ma questo scarseggia nel nostro Paese. Il lavoro scarso, causa la delocalizzazione e lo stop alle opere pubbliche (le grandi opere) ferma il lavoro degli italiani. Ergo siamo tutti più poveri.

Chi sta bene sono gli stipendiati in particolare i dipendenti pubblici.

Da quanto qui descritto, l’enfasi sul terzo settore è del tutto mal posta e ideologica.

Perchè, in era globalizzata, spesso ci si perde in un bicchiere d’acqua esaltando cretinate?

Globalizzazione: era superficiale!

Conclusione: il terzo settore è improduttivo. Esaltare questo ambito del sistema economico, conferma una società e un’era ripiegata su se stessa. Una stagione di povertà economica e spirituale.

Chi troppo aiuta in realtà vuole perdere se stesso dimenticando la propria missione. Questo è quanto vuole una sinistra (il Pd italiano) che ricerca un cambio di razza nell’elettorato per confermarsi al governo. Non si può vivere di solidarietà per reconditi scopi elettorali.

E’ sano ridimensionare le ONLUS e il settore assistenziale al giusto ruolo di che compete a una società moderna in crescita.

In questo contesto che il 3° settore paghi le tasse è il minimo, considerato lo scarso apporto in ricchezza che offre alla Nazione!