Centro congressi al Bellagio e Caesar Palace in Las Vegas. Un successo?

Centro congressi come cuore pulsante del guadagno alberghiero a Las Vegas. Questo studio fa parte di una serie di riflessioni già pubblicate. E’ stato analizzato il concetto di marketing aggressivo e quello connesso di landscape. Quest’ultimo è parte dell’arredo a verde urbano e d’interni. E’ stato accennato al turismo che affitta le camere ma ora il focus è sul centro congressi.

Più che scrivere costruendo castelli in aria, vorrei mostrare le foto che ho scattato visitando i più importanti centri congressi della città. Il vuoto! Emerge una sovraccapacità di accoglienza spaventosa. Di concerto un lusso ed eleganza sfrenati. Che bello ma che desolazione.

Come fa un sistema centro congressi ad essere così sfarzoso e sottoutilizzato?

Indubbiamente sfugge qualcosa che non si saprà mai senza esaminare i bilanci dei diversi alberghi. Di fatto c’è un compra-vendi molto alto tra alberghi il che vuol dire che gli affari ristagnano. Non si vende quando si fanno buon affari e questo non pare esserci a Las Vegas.

Spostando lo studio si osservano negozi bellissimi ma vuoti. Entro per chiedere il prezzo dei diversi prodotti e resto “gelato e sconvolto” da quanto cari siano. In pratica è impossibile l’acquisto. Mi giro intorno e vedo che nessun turista è dentro i negozi. Tutti passeggiano e guardano, nessuno compra. Come fanno i negozi a reggere in queste condizioni?

La sensazione è che Las Vegas sia una città moda e modello per esporre a titolo pubblicitario. Un marchio italiano, ad esempio La Perla o Gucci, aprono a Las Vegas non per vendere ma solo per esserci. In queste condizioni il concetto di “far affari” crolla miseramente. A Las Vegas non si vende nulla, si mostra tutto.

Lo stesso sistema dell’esserci senza far affari potrebbe essere anche quello del centro congressi.