Disinformazione e assimetria informativa. Cnn come il Sole 24 Ore.

Disinformazione vuol dire non dare la corretta informazione al lettore o evitare completamente l’argomento. In questo senso fanno scuola il caso Cnn con il tifone “florence” e il Sole 24 Ore. Per quanto concerne il quotidiano italiano, si lamenta l’atteggiamento del “va tutto bene non vi preoccupate, evitiamo allarmismi“. Oppure, sempre dal Sole 24 Ore, l’appiattimento alle visuali modello Pd-sinistra della Confindustria.

Sul tutto c’è il possibile crollo del sistema finanziario italiano previsto nel prossimo autunno 2018, completamente sorvolato dal quotidiano.

Sulle cause del collasso italiano, si rinvia ai diversi articoli già pubblicati in questo sito. Non ci sono novità di rilievo rispetto ai primi pezzi pubblicati in luglio 2018. Ogni tanto qualche segnale sull’argomento, sempre con il contagocce, viene lanciato dal Sole 24 Ore, ma non di più.

Cosa emerge da questo sistema di disinformazione contro cui lo stesso Trump si è lanciato? Innanzitutto è in crisi la figura stessa del “giornalista”. Un soggetto che non relaziona più la notizia pretendendo d’elaborarla “imboccando” il lettore. Questa è disinformazione!

Ho avuto modo di osservare questo atteggiamento attraverso una giornalista del Corriere della Sera rilasciando un’intervista. La tizia (giornalista) si è rifiutata d’offrire in visione il pezzo (con la mia intervista) prima di pubblicarlo. Ovviamente non ho autorizzato la stampa del pezzo! Questo è uno degli aspetti della disiformazione.

Ancora disinformazione c’è quando un argomento è completamente non trattato (il caso Italia).

Un caso diverso è quello recentemente accaduto negli Usa, dove la Cnn ha gonfiato il catastrofismo sul tifone “florence”. La Cnn ha avuto una motivazione di “cassetta” per l’esagerazione come lo stesso atteggiamento è sulla critica al Presidente. L’emittente televisiva perde inesorabilmente ascolti (gli eccessi si pagano con la stanchezza del lettore).

Il Sole 24 Ore disinforma perchè gli è stato detto di fare così dalla Confindustria. Si chiama quieto vivere senza allarmismi, tanto, di fronte al crack nazionale (loro pensano) non si può più fare nulla.