La raffica di aumenti in eredità dell’ultimo governo di sinistra italiano. C’è un’innegabile capacità autolesionista nei post comunisti italiani.

La raffica di aumenti di gas, luce, autostrada, inflitta al Paese dal governo uscente di sinistra, stona con le roboanti dichiarazioni di successo politico. Com’è possibile che da una parte si parli di “successo” e neppure un attimo dopo, ci si trovi con la raffica di aumenti più importante degli ultimi decenni? Addirittura l’incremento di prezzo è di molte volte il tasso d’inflazione, come a voler recuperare quote di mancati adeguatamente passati. Qualcosa non quadra.

Il punto qui non è pagare o no i nuovi prezzi, il problema è più profondo.

Dal 2011 siamo letteralmente bombardati da un ottimismo esagerato per coprire i reali problemi. In realtà, l’esecutivo appena congedato, ha “allagato” il paese di falsi problemi per non affrontare quelli reali. Al posto della disoccupazione, la Nazione è stata occupata a discutere di omosessualità, coppie di fatto e suicidio assistito. L’ultima distrazione è stata quella sul tentativo fallito noto come “jus soli”. In realtà dal 2011 c’è stato un costante sviamento dalle problematiche reali degli italiani. Tutti ricorderanno la stupidata della tentata abrogazione del Senato.

Le leggi italiane sono già imperfette con 2 rami del parlamento per cui abbiamo una Corte Costituzionale, figuriamoci se ci fosse un solo ramo! Mamma mia che disastro istituzionale avremmo avuto rinunciando a uno dei 2 rami. Piuttosto si sarebbero potuti dimezzare il numero dei senatori e parlamentari anzichè tagliare di netto uno dei 2 rami parlamentari. Per questo il Partito democratico, ex PCI, perde le elezioni a marzo 2018.

La raffica di aumenti che emerge dalla fine del 2017, come eredità del PD, è un segnale di cattivo governo. Quasi a dire che si svela un bluff che da troppo tempo è di scena. Certamente il non andare a votare non conclude assolutamente nulla. SERVE VOTARE!