La storia della Repubblica di Mussolini è il titolo del libro di Aurelio Lepre qui più volte commentato e riassunto. Con questo spunto termina l’impegno su Lepre e prosegue con Emilio Gentile. Il prossimo libro in analisi ha per titolo LE ORIGINI DELL’IDEOLOGIA FASCISTA.

Dispiace sempre “lasciare” un libro quando lo si considera un fedele compagno di viaggio. Ad Aurelio Lepre va tutta la stima e il rispetto per la Sua Opera. Va anche ricordato come Lepre abbia pubblicato altri testi. Non ultimo STORIA DELLA PRIMA REPUBBLICA. Quindi GUERRA E PACE NEL XX SECOLO.

Le ultime riflessioni che emergono dal testo testo di Lepre sono dedicate al “discorso del Lirico”. Si tratta dell’ultimo intervento pubblico di Mussolini. Avvenuto a Milano il 16 dicembre 1944 fu in contemporanea all’attacco tedesco sulle Ardenne.

Il 16 dicembre alle ore 5,30 del mattino, i tedeschi avevano attaccato nelle Ardenne“. Citazione da pagina 268. Eisenhower fu colto di sorpresa e in un primo momento rimase incredulo. Me nel pomeriggio dovette prestare fede a notizie che si facevano sempre più drammatiche.

Le divisioni tedesche, appoggiate da carri armati e aerei, stavano costringendo gli americani a indietreggiare minacciando di sfondare il fronte. A Londra si respirava l’atmosfera del 1940.

In un contesto internazionale di questo tipo, il Duce parla. Le fonti riportano di un discorso confuso centrato sul tradimento del Re.

Il riferimento è a un appunto del Re in un suo diario catturato dai fascisti dove sin dal 15 maggio 1943 si annota la necessità d’abbandonare la Germania.

Mussolini, nel discorso di Milano, si consola prendendo atto del “tradimento” già consumato dagli altri alleati della Germania. Del tipo, gli altri peggio di noi.

Mussolini conferma così l’alleanza alla Germania, dando i numeri del contributo italiano allo sforzo bellico. 750.000 italiani tra soldati e operai, sono nel Reich. A questi si aggiungano gli internati diventati ormai “liberi lavoratori”.

Ecco che la storia si arricchisce di dati interessanti.

Il Duce, prosegue al Lirico, ricordando che le “armi segrete” tedesche sono in realtà ARMI NUOVE. Forse il riferimento è alla bomba nucleare, che sarà invece in uso agli americani.

A volte la storia si misura su un soffio di dettaglio.

L’intervento al Lirico si concluse ricordando che anche gli italiani avranno i loro kamikaze. Il riferimento è a piloti italiani pronti a lanciarsi con il loro veivolo sulle navi inglesi. La folla esulò e la storia di Mussolini si chiuse.

A pagina 273 l’autore scrive: la vicenda del Lirico suggerisce che per tutto il tempo della RSI, Mussolini fu, anche per i fascisti una fantasma.

Ci avviamo così alla fine del testo. 20 mesi per la RSI come 20 anni per il fascismo.

Ai partigiani, scrive Lepre a pagina 322, non piace il termine di GUERRA CIVILE. Per questa gente si parla di guerra di liberazione non di un conflitto interno civile.

Il libro termina ricordando quella mamma francese che ha avuto 2 figli morti su fronti opposti. Un figlio collaborazionista morto come l’altro partigiano. Onore e Patria non spiegano il dramma.