Rapporto metalli con idee innovative tali da cambiare il futuro. Ecco la missione di un documento per riflettere. 

Rapporto metalli con idee innovative.L’andamento dei prezzi sui metalli di base
Questo rapporto è diverso dagli altri. Infatti lo chiamiamo un Rapporto metalli con idee innovative. In un mercato interno dove i consumi calano, ma si dice che va tutto bene. Considerando la resistenza delle banche a concedere la normale liquidità operativa. Non basta più fermarsi a parlare di prezzi.
Sicuramente i prezzi sono importanti rappresentando il motivo d’essere della rubrica. Questa “importanza” poi si traduce in 4 parole: siamo in una fase di“rottura del mercato” Significa che a fronte di domanda calante i prezzi salgono; una contraddizione. Un movimento che se attenuato rispetto al passato, non può che incrementare l’incertezza. Nel dettaglio, il mese precedente tutti i metalli di base sono cresciuti di prezzo con la domanda calante. Questo è il segnale della frattura del mercato. 

Si può reagire alla crisi?
In effetti è possibile reagire alla crisi. Ecco a cosa serve un rapporto metalli con idee innovative. Vogliamo parlare di “credito d’imposta alla ricerca e sviluppo con internazionalizzazione”. La procedura si concretizza attraverso un apposito consorzio. Questa “figura”, immediatamente attiva alla firma del contratto, si interpone tra i due grandi protagonisti della legge. Il riferimento è alle PMI e l’Università, che altrimenti non entrerebbero in sinergia.

Praticamente di cosa si tratta? Le imprese sono troppo concentrate sul mercato nazionale e scarsamente attive sulla ricerca e sviluppo. Si potrebbero studiare, nuovi macchinari o processi di lavorazione. Ad esempio diversi livelli di pulitura e separazione del rottame da scorie.  In pratica in ogni settore ci sono sempre spazi d’aggiornamento tecnologico.

Oltre alla ricerca tecnica, c’è anche da sperimentare ipotesi d’internazionalizzazione mai percorsi sino ad ora. Questo sia per pigrizia sia effettiva carenza di fondi. Infine ci sono sempre i contratti in rete, studiati per rendere le imprese più attive e sinergiche sul mercato. Ebbene la legge crea il collegamento tra PMI e le Università. Tutto ciò consente di “portare la ricerca e la spinta all’estero in azienda”. 

Finanziariamente il tutto viene sostenuto da detrazioni d’imposta diluite nell’arco di tre esercizi, a partire da quello in corso. Si agisce in quote annuali pari al 30% per un totale del 90% con l’F24 a stato avanzamento lavori. Il campo d’applicazione delle detrazioni si concretizza sull’irpef maturata nelle retribuzioni mensili dei dipendenti e non sui contributi. Benché poco diffuso come strumento, sommato alla legge sui contratti in rete, rappresentano qualcosa “di fatto bene”. Ecco come il rapporto metalli con idee innovative diventa interessante.

Intervista a un Consorzio

Grazie Ingegner Budri per aver concesso l’intervista a Tecniche Nuove Spa di Milano. Ci può spiegare cosa sia un Consorzio?

Ingegner Antonio Budri: Ringrazio Tecniche Nuove per averci cercato. Siamo un’impresa formata da specialisti e professori universitari, in costante contatto con l’Agenzia delle Entrate. Svolgiamo la parte pratica della ricerca e sviluppo con internazionalizzazione. Compito che dovrebbero realizzare le Università che non sono organizzate. In pratica, abbiamo i cervelli ma non le procedure perché questi possano interagire con le PMI. Il Consorzio, interponendosi tra l’Ente di ricerca (l’Università) e l’impresa fornisce alle PMI talenti e idee necessari.

Domanda: dove si trova il Consorzio?

Budri: siamo ad Abano Terme, in provincia di Padova, ma operiamo con imprese in tutta Italia. Sa qual è il mio rammarico? Una buona legge non capita. Che disperazione.

Domanda: come vi si rintraccia?

Budri: è semplice: www.ethics.it