La selezione del personale è arte! Che venga svolta da “artisti” specialisti e non dal titolare.

Recentemente ho avuto il piacere d’incontrare il titolare di uno dei più grandi garden di Milano. E’ stato un onore. Quest’uomo dirige una struttura complessa e di successo. Nonostante il grande rispetto che devo e voglio tributare al personaggio, ho notato degli errori mortali. Questi sbagli non sono qui indicati per “criticare”, ma imparare. Mi spiego. Spesso accade che aziende autorevoli “scivolino sulla classica buccia di banana”. E’ un peccato. In genere è “difficile” parlare con questi “grandi personaggi” perchè raramente sono aperti alla critica costruttiva. Comunque, quello che NON va fatto e qui elencato, si traduce in un calo dei fatturati. Poco importa che l’azienda comunque si dichiari soddisfatta. In realtà c’è, in queste vicende, un’area grigia di NON lavoro, che emerge da errori strutturali da non commettere.

In un processo di selezione del personale, ad esempio:

  • non si può video filmare il colloquio, mezzo cam, senza avvisare il candidato;
  • non si può addivenire a un accordo d’assunzione con quantificazione economica e non farsi più sentire;
  • non si fa una selezione per diverse posizioni professionali uguale per tutti.

L’imprenditore si dichiara altamente sensibile alle necessità di formazione. Bellissimo! Questo è un fatto positivo quando:

  • la formazione è differenziata per specializzazione;
  • non ci si perda dietro a concetti interessanti benchè vaghi. Ho notato come la formazione si concentri su personale di bassa manovalanza nella distinzione tra circolare generica e specifica. In questo caso sarebbe più necessario discutere di bolla d’accompagnamento da esempio.

Gli esiti della formazione non modificano il quadro complessivo della prestazione lavorativa. Il personale appare stanco, demotivato, affaticato, non sorridente. Spesso in disordine.

Infine l’imprenditore non consente ai dipendenti l’acquisto con sconto della merce. Si tradiscono così le regole di marketing interno. Questo perchè nel passato ci sono stati abusi. Torniamo a un concetto di base che chi sa gestire non si lascia condizionare dagli errori. Al contrario trova le soluzioni. In ambito di selezione e gestione del personale, le risposte è bene che siano trovate da specialisti.

L’insieme di questi elementi porta a una conclusione. La selezione del persone è bene che sia affidata a chi è uno specialista. L’imprenditore è saggio che proceda nel dirigere l’impresa, senza entrare nello specifico. Infatti in sociologia l’imprenditore è un “generalista”. Questo caso di garden milanese  è un esempio di come NON fare. Buon lavoro.