Tre soluzioni per studiare l’effetto reddito e di sostituzione. Apparentemente godere di 3 metodi di analisi dovrebbe essere un buon punto di partenza, in realtà infligge sofferenza agli studenti.

Le tre soluzioni per studiare il duplice effetto di reddito e sostituzione sono riconducibili all’economista russo E. Slutsky e a J. Hicks. Il prof. Slutsky (1880-1948) pubblicò un saggio nel 1915 sul “Giornale degli economisti” dal titolo metodo della variazione del costo. Il prof. John Hicks (1904-1989), britannico, studiò ben 2 metodi di ricerca per capire gli effetti di reddito e sostituzione! Il primo si chiama della variazione equivalente del reddito, il secondo della variazione compensativa del reddito. Tutto sommato pare “roba da poco” in realtà è fonte di non poche incomprensioni!

Si noti la grafica qui pubblicata, (figura 6) che chiamiamo VARIAZIONE EQUIVALENTE. Il disegno è tratto dal famoso manuale di economia politica del prof. Stefano Zamagni qui tante volte citato. Si noti come “la parallela” al nuovo vincolo di bilancio, già discussa molte volte negli articoli della serie effetto reddito e sostituzione, si trova sopra il vecchio vincolo. Non è cosa da poco. Porre la retta parallela (ovvero IL REDDITO REALE) sopra il vecchio vincolo, intersecando la più elevata curva d’indifferenza, produce una novità. Ci troviamo a conteggiare prima l’effetto reddito e solo dopo quello di sostituzione.

Passiamo ora alla seconda grafica, (figura 7) proveniente sempre dal testo del prof. Zamagni che chiamiamo VARIAZIONE COMPENSATIVA. In questo caso, sempre studiato dal prof. John Hicks, la parallela o REDDITO REALE si trova sotto il nuovo vincolo di bilancio. Ne consegue che abbiamo prima l’effetto di sostituzione e poi quello di reddito.

Relativamente agli studi del prof. Slutsky si dirà in seguito. Resta il fatto che questa apparente formalità crea non pochi disagi agli studenti. Il motivo è semplice. Gli attuali libri di testo di microeconomia, affrontando l’argomento, non esordiscono illustrando le tre soluzioni dando per scontato che lo studente ne sia a conoscenza. Chi avrebbe dovuto spigarlo prima della lezione? Ecco il punto e il perché il sistema universitario spesso non funziona.