Wells Fargo – manager troppo giovani. Taccuino americano 2017.

Wells Fargo è una simpaticissima banca della California, attiva in tutta la Nazione. Nel passato ha già sofferto d’importanti scandali. Oggi, è ancora una volta portavoce di un diffuso disagio nel Paese: i manager sono troppo giovani. Personale direttivo inesperto e “giovane” ha condotto, come al solito, la banca sull’orlo del fallimento. In realtà è una vicenda già vista in molte aziende anche in Italia; fa scuola il caso Esselunga.

Perchè c’è un’infezione in corso nel corpo della società nell’utilizzare giovani al posto di maturi? La scelta è semplice. Li paghi poco e li fai lavorare tanto, si chiama sfruttamento. In pratica un altro mezzo per far soldi. Una “scoperta” anche italiana con le recenti agevolazioni all’assunzione appena varate per i soli “giovani”, come richiesto dalla Confindustria.

Comunque qui la critica è rivolta all’uso dei ragazzi nel ruolo di manager. Ovviamente è direttore chi ha 25 anni di lavoro sulle spalle, non 25 mesi!

Il caso Wells Fargo fa scuola in questo campo nell’uso di manager troppo giovani. Assegnando un premio all’apertura di nuovi conti, i ragazzi, senza controllo hanno aperto conti a tutti. Il problema è che questi “tutti” non ne sapevano nulla. Non solo, ma non erano neppure coscienti d’avere una carta di credito!

I numeri del danno sono devastanti. 3,7 milioni di rimborsi ai clienti. 185 milioni di multa. 142 milioni per evitare un’azione collettiva contro la banca. 330 milioni di danni per essersi affidati a dei ragazzi in posizione di vertice!

Probabilmente il caso Wells Fargo entrerà nei manuali di gestione del personale come caso studio. L’età media del management della banca è al disotto dei 35 anni. La realtà sarebbe dovuta essere diversa. Certo impiegare i ragazzi, ma al fianco di cinquantenni e oltre facendo quella gavetta da 25 anni necessaria per imparare. Purtroppo la globalizzazione non insegna questi concetti.